Se l’Abbuoto da’ alla coorte
un sapore dolce e forte
d’amarantico sciroppo
che la vite sposa al pioppo,
se pur Fondi e Terracina
definire “res divina”
Plinio ai posteri proponga
sulla “palus” di Sperlonga,
fu colpevole Nerone
la cui fossa in costruzione
cancellò da Roma tutta
l’inebriante fior di frutta,
nel raggiungere Pozzuoli
di ammorbare vinaccioli
sì che il pampino novello
fece largo al suo battello.
Mentre l’uno andò all’inferno
restò l’altro per l’eterno
alcun mai conceda scherno
all’avvento del Falerno,
degno indotto della vite
polibiana anadendrite
presso Capua coltivato
per la gioia del palato.
Che il colono dia il “mandamus”
a destar l’Ager Campanus”
ogni anfora in agone
si diriga a Mondragone,
ove in seno ad ogni villa
il Falerno sgorga e spilla.